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Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Omicidio Cerciello Rega: nuovo processo a Natale Hjorth per ridurre la pena

La Corte di Cassazione ha disposto un nuovo processo per Gabriel Natale Hjorth, imputato per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. Respinto il ricorso del procuratore, accolto quello della difesa.
A cura di Natascia Grbic
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La Corte di Cassazione ha disposto un nuovo processo d'appello per Gabriel Natale Hjorth, il ragazzo americano imputato per l'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. Nel caso di Hjorth, che era stato condannato a undici anni e quattro mesi, sarà quindi ricalcolata la pena per concorso anomalo in omicidio. Dichiarato inammissibile il ricorso del procuratore, che aveva chiesto un appello bis per riconoscere le aggravanti, escluse dai precedenti gradi di giudizio.

A chiedere un nuovo processo erano stati anche i difensori del ragazzo, Francesco Petrelli e Fabio Alonzi. Secondo i legali, per Hjorth non sussisterebbe nemmeno il concorso in omicidio dato che le coltellate le ha materialmente sferrate Finnegan Lee Elder, amico e connazionale dell'imputato, condannato in via definitiva a quindici anni e due mesi di reclusione.

La nota della Cassazione

"Nel procedimento n. 39271/2024 (omicidio di Mario Cerciello Rega), la Quinta Sezione penale della Corte di Cassazione, all'udienza del 12 marzo 2025, ha annullato la sentenza impugnata, agli effetti penali, limitatamente al trattamento sanzionatorio dell'imputato ricorrente, dichiarando la definitività della parte della sentenza riguardante la relativa responsabilità (l'altro imputato non ricorrente è stato già condannato agli effetti penali con sentenza definitiva) – dichiara la Cassazione in una nota – In accoglimento del ricorso delle parti civili la Corte di Cassazione ha, altresì, annullato la menzionata sentenza, agli effetti civili, nei confronti di entrambi gli imputati ed ha, infine, dichiarato inammissibile il ricorso del Procuratore generale".

L'omicidio di Mario Cerciello Rega

Il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega è stato ucciso la notte tra il 25 e il 26 luglio 2019 a Roma, nel quartiere Prati. Rega era in servizio con il collega Andrea Varriale, e si erano recati in via Pietro Cossa per un cosiddetto ‘cavallo di ritorno': i due americani, che poco prima volevano acquistare una dose di cocaina da uno spacciatore a Trastevere, avevano contattato e minacciato Sergio Brugiatelli, l'uomo che li aveva messi in contatto con il pusher. Mentre stavano acquistando la droga, infatti, erano sopraggiunte le forze dell'ordine, e tutti erano fuggite. E così gli americani si erano trovati senza soldi e senza cocaina. Dopo aver rubato lo zaino di Brugiatelli lo hanno chiamato, dicendogli che volevano sia i soldi sia la cocaina. Spaventato dal fatto che i due avevano sia il suo portafoglio con i documenti sia le chiavi di casa, Brugiatelli si è rivolto ai carabinieri, che sono andati all'appuntamento al posto suo. Quando hanno visto i due ragazzi hanno provato a fermarli: ne è però nata una colluttazione, con Finnegan Lee Elder che ha tirato fuori il coltello, uccidendo a coltellate Mario Cerciello Rega. Il vicebrigadiere morirà poco dopo in ospedale. Elder e Natale saranno invece arrestati il giorno successivo: stavano preparando le valigie molto probabilmente per scappare e tornare negli Stati Uniti.

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